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Era il 2005 quando Google introdusse per la prima volta “Google Local”, una funzionalità che permetteva alle attività di mostrare indirizzo e orari su Google Maps. Un’idea semplice ma rivoluzionaria: aiutare le persone a trovare i negozi vicini.
Nel 2014 arrivò Google My Business, che unificava tutti gli strumenti per gestire la presenza online in un’unica piattaforma. Le attività potevano finalmente controllare come apparivano su Google Search e Maps, rispondere alle recensioni e vedere quante persone le trovavano online.
Nel 2021, Google cambiò nuovamente nome in Google Business Profile (GBP), semplificando tutto: ora gestisci il tuo profilo direttamente da Google Search e Maps, senza bisogno di app separate. Basta cercare “la mia attività” su Google e sei dentro.
(tempo di lettura 10 minuti)
Facciamo parlare i numeri, che sono più convincenti delle parole:
Tradotto? Se la tua attività non è su Google Business Profile, o peggio, ha informazioni sbagliate, stai letteralmente regalando clienti alla concorrenza.
Uno studio del 2024 ha rivelato che l’85% dei consumatori ha trovato informazioni sbagliate su attività online. E il 63% ha dichiarato che queste informazioni sbagliate li hanno attivamente spinti a NON scegliere quell’attività.
Pensa a questo: un cliente cerca il tuo ristorante, trova orari sbagliati, si presenta e ti trova chiuso. Non tornerà. E probabilmente lascerà anche una recensione negativa.
Non basta “esserci” su Google. Bisogna esserci bene.
Nome, indirizzo e telefono (NAP): Devono essere identici ovunque appari online. Anche una virgola diversa può confondere Google e farti perdere posizioni nelle ricerche.
Orari di apertura: Aggiornali sempre, specialmente durante festività. Il 40% delle ricerche locali è proprio per controllare se un’attività è aperta.
Categoria principale: Scegli quella giusta. Gli esperti di SEO locale concordano: sbagliare categoria è il fattore negativo numero uno per il posizionamento.
Foto: Le attività con foto ottengono il 42% in più di richieste di indicazioni stradali. Non foto qualsiasi: foto luminose, professionali, che mostrano davvero cosa offri.
Nel 2024, le recensioni su Google hanno rappresentato l’81% del volume totale di tutte le recensioni online. Sono diventate più importanti di qualsiasi pubblicità.
Alcuni dati che fanno riflettere:
Cosa fare: Rispondi a TUTTE le recensioni, positive e negative. Mostra che ti importa. E soprattutto, chiedi attivamente ai tuoi clienti soddisfatti di lasciarti una recensione.
Google Business Profile ti permette di pubblicare aggiornamenti, offerte, eventi e novità direttamente sulla tua scheda. Il 60% delle attività non lo fa mai. È un’opportunità persa enorme.
Pubblica regolarmente:
Questi post appaiono direttamente quando qualcuno cerca la tua attività, PRIMA che visiti il tuo sito web.
esempio di Google Street View
Ecco una verità scomoda: concentrarsi solo su Google significa ignorare oltre metà dei tuoi potenziali clienti.
Negli Stati Uniti, il 55% degli utenti smartphone ha un iPhone. In Italia e in Europa, la percentuale è altrettanto significativa. E cosa usano questi utenti per cercare indicazioni? Apple Maps, che si apre automaticamente.
Apple Business Connect è la piattaforma gratuita di Apple per gestire la tua presenza su:
La buona notizia? È semplicissimo da configurare e Apple ha un grande vantaggio: rispetta la privacy degli utenti, non raccoglie dati personali come fa Google. Questo sta convincendo sempre più persone a usare i loro servizi.
Bing ha “solo” il 4% del mercato delle ricerche, ma significa comunque 100 milioni di ricerche al giorno. E ha un asso nella manica: puoi importare automaticamente tutto il tuo profilo da Google in 5 minuti.
Perché non farlo? Zero motivi validi per lasciare sul tavolo clienti potenziali.
Nota importante: Bing non si sincronizza automaticamente dopo l’importazione iniziale. Quando aggiorni Google, ricordati di aggiornare anche Bing lo stesso giorno.
Cerca la tua attività su Google Maps, Apple Maps e Bing. Spesso qualcuno (Google stesso, vecchi proprietari, o partner commerciali) ha già creato una scheda per te.
Se esiste ma non è gestita: rivendicala immediatamente.
Se non esiste: creala tu.
Non lasciare campi vuoti. Un profilo completo ha prestazioni significativamente migliori di uno incompleto:
Ogni piattaforma richiede una verifica per dimostrare che sei davvero il proprietario:
Impostati un promemoria mensile per:
“Miglior Pizzeria Lugano Centro” al posto di “Pizzeria Da Pierino” è contro le linee guida e Google può penalizzarti o sospenderti.
Se hai un’attività che va dai clienti (idraulico, wedding planner), puoi nascondere l’indirizzo e mostrare solo l’area di servizio.
Rispondere in modo professionale alle critiche può trasformare un cliente insoddisfatto in un promotore. E gli altri vedono che ti preoccupi.
Google premia le attività attive. Se non pubblichi mai nulla e non aggiorni foto, il tuo posizionamento ne risente.
Controlla regolarmente chi ha modificato il tuo profilo. Chiunque può “suggerire modifiche” e se non le controlli, informazioni sbagliate possono rimanere pubblicate per settimane.
Nel 2025, la tua scheda Google Business Profile (insieme ad Apple Maps e Bing Places) non è più opzionale. È la tua vetrina digitale, il primo contatto con la maggior parte dei tuoi potenziali clienti.
La buona notizia? È completamente gratuito. L’unico investimento richiesto è tempo e attenzione.
La domanda non è “dovrei farlo?” ma “posso permettermi di NON farlo?”
Inizia oggi. Rivendica la tua presenza online, completala, mantienila aggiornata. I tuoi concorrenti probabilmente lo stanno già facendo. Non lasciargli campo libero.
Google crea automaticamente schede per molte attività usando informazioni pubbliche (registri camerali, directory online, menzioni sul web). A volte sono clienti, fornitori o anche ex dipendenti a crearle. Il problema? Se non la gestisci tu, le informazioni potrebbero essere sbagliate o incomplete. Cerca la tua attività su Google Maps e clicca su “Rivendica questa attività” per prenderne il controllo. Google ti chiederà di verificare che sei davvero il proprietario, di solito con una cartolina postale contenente un codice.
Assolutamente no! Non avere un profilo significa essere invisibili online, che è infinitamente peggio di avere qualche recensione negativa. La verità è che il 95% dei clienti legge le recensioni negative e molti lo fanno appositamente per vedere come rispondi. Un’attività con 4,3 stelle e 50 recensioni (con risposte professionali anche alle critiche) è molto più credibile di una con 5 stelle perfette ma solo 2 recensioni. Concentrati invece su: rispondere educatamente a tutte le recensioni e chiedere attivamente ai clienti soddisfatti di lasciarne una. Nel giro di pochi mesi la situazione migliorerà drasticamente.
Meno di quanto pensi. La configurazione iniziale richiede 2-3 ore totali (Google, Apple Maps, Bing insieme). Poi bastano 15-20 minuti a settimana per: rispondere alle nuove recensioni (5 min), pubblicare un aggiornamento o un’offerta (5 min), aggiungere una foto nuova (5 min). Puoi farlo dal telefono in qualsiasi momento. Pensa a queste 20 minuti settimanali come aprire la saracinesca del negozio: non lo faresti per risparmiare tempo, vero? Questa è la tua saracinesca digitale.
Il sito web è fondamentale, ma statisticamente il 60% delle persone controlla prima il tuo Google Business Profile prima ancora di visitare il sito. Perché? È più veloce, mostra informazioni essenziali immediate (orari, telefono, indicazioni), e soprattutto mostra le recensioni vere di altri clienti. Inoltre, quando qualcuno cerca “ristorante italiano vicino a me”, Google mostra prima il Local Pack (le 3 schede business in evidenza) e poi i risultati organici del sito web. Senza un profilo ottimizzato, il tuo bellissimo sito non appare nemmeno. Sono strumenti complementari, non alternativi.
Dipende da cosa intendi per “nessuno”. Apple Maps elabora miliardi di richieste settimanali ed è preinstallato su ogni iPhone e iPad (oltre metà degli smartphone in circolazione). Quando qualcuno con iPhone chiede a Siri “dov’è la farmacia più vicina”, usa Apple Maps, non Google. Bing poi alimenta anche le ricerche di Alexa, Cortana e altri assistenti vocali. Ma ecco il punto chiave: configurare Bing richiede letteralmente 5 minuti importando tutto da Google. Apple Maps ne richiede 10-15. Investire 20 minuti per raggiungere potenzialmente milioni di utenti aggiuntivi è una delle decisioni di marketing più facili che prenderai quest’anno.
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