Quale intelligenza artificiale usare

Quale intelligenza artificiale usare (e quando): la guida chiara tra ChatGPT, Claude, Gemini, Grok e Perplexity

Non tutte le IA fanno le stesse cose. Ti spiego quali scegliere, quando usarle e quando lasciar perdere.


Immagina una grande cucina professionale. Ci sono cinque chef: uno è creativo, inventa piatti che nessuno ha mai visto. Un altro pesa ogni ingrediente al milligrammo. Il terzo è un genio della logistica, sa organizzare ogni cosa. Il quarto è impulsivo ma geniale, ti sorprende con intuizioni improvvise. Il quinto non cucina quasi mai, ma conosce tutti gli ingredienti del mondo e sa dove trovarli.

Ora immagina di chiedere a uno di loro di fare il lavoro dell’altro: al creativo di pesare la farina, al meticoloso di improvvisare un piatto fusion. Il risultato? Un disastro annunciato.

Ecco, lo stesso accade quando usiamo le intelligenze artificiali “a caso”. Tutte sembrano uguali, ma ognuna ha un suo carattere, un suo campo d’azione e soprattutto — un suo perché.

Oggi voglio raccontarti cosa distingue davvero ChatGPT, Claude, Gemini, Grok e Perplexity. Ti dirò cosa fanno bene, cosa fanno male e come sceglierle in base a ciò che ti serve davvero.

(tempo di lettura 12 minuti)


Quale intelligenza artificiale usare?

ChatGPT – il creativo organizzato

ChatGPT è come quello chef che trasforma anche un panino in un piatto stellato. Creativo, adattabile, rapidissimo nel capire il tono e il contesto. È l’IA più versatile e, per molti, la porta d’ingresso nel mondo dell’intelligenza artificiale.

OpenAI l’ha addestrata su una quantità immensa di dati e testi. La versione più recente, GPT-5 (rilasciata ad agosto 2025), unifica capacità di ragionamento avanzato e funzionalità multimodali in un unico modello — può lavorare con testo, immagini, voce e dati.

GPT-5 ha anche ridotto drasticamente il problema delle “allucinazioni” (informazioni inventate): secondo OpenAI, il tasso di errore è diminuito del 45% rispetto a GPT-4o, e dell’80% quando usa la modalità di ragionamento approfondito.

Punti forti:

ChatGPT eccelle nella scrittura, nella creatività linguistica e nella costruzione di idee. È perfetta per brainstorming, copywriting, creazione di contenuti, storytelling o assistenza strategica. Con il piano “Pro” puoi anche accedere a modelli specializzati (analisi dati, ricerca di pattern, generazione di immagini con DALL-E).

Importante: ChatGPT ora integra una funzione di ricerca web molto migliorata, che permette di ottenere informazioni aggiornate quando necessario.

Limiti:

Nonostante i continui aggiornamenti, resta un modello linguistico, non un motore di ricerca tradizionale. Può ancora generalizzare o interpretare dati in modo non sempre preciso per ricerche molto specifiche.

Usala quando:

vuoi produrre contenuti, ragionare in modo creativo, scrivere, migliorare testi o testare idee complesse in modo rapido.

Evitala quando:

hai bisogno di dati altamente specialistici con citazioni verificate in tempo reale: per quello esistono strumenti più adatti.


Claude – il collega affidabile che legge tutto

Claude è l’IA di Anthropic, azienda fondata da ex ricercatori OpenAI. È il “collega meticoloso” della squadra: legge, analizza, struttura e non si distrae mai. Costruita attorno alla filosofia della Constitutional AI, cioè principi etici e regole trasparenti che ne guidano il comportamento, è oggi una delle IA più attente e “responsabili”.

Punti forti:

La famiglia Claude 4 (rilasciata a maggio 2025) include diverse versioni specializzate:

  • Claude Opus 4.1 (agosto 2025): ottimizzato per task agentici e coding complesso
  • Claude Sonnet 4.5 (settembre 2025): attualmente il miglior modello di coding al mondo secondo benchmark indipendenti
  • Claude Haiku 4.5 (ottobre 2025): veloce ed economico per task ad alto volume

Claude può analizzare decine di pagine di testo, sintetizzare, trovare connessioni logiche e spiegare decisioni con chiarezza. Ha anche capacità di ricerca web integrate per verificare informazioni quando necessario.

Limiti:

È meno “estroversa” sul piano creativo. Dove ChatGPT si lancia, Claude riflette. Perfetta per report, policy, analisi aziendali o test legali, ma meno indicata per campagne marketing colorate o storytelling emozionale.

Usala quando:

ti serve affidabilità, chiarezza e controllo. Ottima per chi lavora in consulenza, finanza, HR, legale o analisi documentale. Eccellente per programmazione e coding.

Evitala quando:

vuoi toni leggeri, copy pubblicitario, o testi emotivi: ti sembrerà troppo formale.


Gemini – l’ingegnere dell’ecosistema Google

Gemini è l’intelligenza artificiale sviluppata da Google DeepMind. È nata per integrarsi profondamente nel mondo Google: Workspace, Drive, Gmail, Docs, Sheets. Più che uno chef, è un direttore di cucina, che orchestra ingredienti e strumenti già pronti.

Punti forti:

La famiglia Gemini 2.5 (rilasciata a settembre 2025) è multimodale nativa: comprende testo, immagini, codice, video e audio in un unico contesto. Gemini 2.5 Pro introduce anche l'”adaptive thinking” per ragionamento più profondo.

In pratica, se lavori dentro l’ecosistema Google, Gemini diventa un alleato naturale. È particolarmente utile per automatizzare riassunti di documenti, analisi di dati o creazione di presentazioni direttamente da Drive.

Limiti:

Fuori dal mondo Google perde parte del suo vantaggio. Le sue API sono più chiuse e, per ora, meno flessibili rispetto a quelle di OpenAI.

Usala quando:

vivi dentro l’ambiente Google o gestisci team su Workspace: diventa il tuo copilota operativo.

Evitala quando:

vuoi libertà totale o lavori su ecosistemi diversi (Microsoft, Apple, indipendenti). È ottima nel pratico, meno nel creativo puro.


Grok – l’irriverente con accesso al mondo reale

Grok, lanciata da xAI (la società di Elon Musk), è l’outsider del gruppo. È come quello chef che non segue ricette ma crea dal caos. Integrata con la piattaforma X (ex Twitter), ha un accesso diretto e in tempo reale alle conversazioni globali — un vantaggio enorme se vuoi “sentire l’umore del mondo”.

Punti forti:

Grok ha diverse versioni specializzate:

  • Grok 3 (febbraio 2025): versione base con accesso ai dati di X
  • Grok 4 e Grok 4 Heavy (luglio 2025): addestrati su Colossus, un cluster da 200.000 GPU
  • Grok 4 Fast (settembre 2025): ottimizzato per efficienza costo-prestazioni

Grok utilizza dati pubblici di X per rispondere in modo aggiornato e contestuale. È capace di offrire insight su trend, sentiment, notizie recenti, con un tono più umano, ironico e diretto.

Limiti:

È meno controllata. Può risultare provocatoria o sarcastica — scelta voluta da Musk per evitare l’eccessiva “censura algoritmica”. Questo però significa anche maggior rischio di errori o bias.

Usala quando:

vuoi esplorare trend, opinioni, comunicazione social o marketing in tempo reale.

Evitala quando:

ti serve neutralità, tono professionale o accuratezza formale: Grok è più “strada” che laboratorio.


Perplexity – il bibliotecario che cita le fonti

Perplexity non è un vero chatbot generativo, ma un motore di risposta potenziato da IA. È come quel bibliotecario che non cucina, ma ti dice esattamente in quale libro trovare l’ingrediente giusto.

Punti forti:

Perplexity si distingue per la trasparenza delle fonti: ogni risposta include link verificabili e data della pubblicazione.

Le novità recenti includono:

  • Sonar (febbraio 2025): modello interno per ricerca avanzata
  • Comet browser (ottobre 2025): browser gratuito integrato
  • Background Assistant (ottobre 2025): ricerca automatica in background per utenti premium
  • Deep Research: ora disponibile anche per utenti free con limiti

Perplexity integra anche i modelli Claude Sonnet 4.5 per analisi più approfondite quando necessario.

Limiti:

Non è pensato per storytelling o scrittura creativa: se gli chiedi un testo emozionale, ti sembrerà scolastico. Non “inventa”, e questa è una virtù, ma anche un limite per chi cerca creatività pura.

Usala quando:

vuoi informazioni reali e aggiornate, vuoi verificare un dato, fare ricerche o costruire una base solida.

Evitala quando:

vuoi stile, tono, personalità o testi complessi da brand: Perplexity è un ricercatore, non un narratore.


Quando non usare un’IA come se fosse Google

Questo è il punto che pochi comprendono. Un modello linguistico non è un motore di ricerca. Google indicizza, l’IA interpreta. E se le chiedi “la verità”, può darti la versione più probabile — non necessariamente quella corretta.

Usare ChatGPT o Claude per sostituire Google significa chiedere a un cuoco di fare l’idraulico: forse te la cavi, ma rischi il disastro.

Per ricerche, aggiornamenti e verifiche, l’IA giusta è Perplexity (o, per certe analisi sociali, Grok). Per scrittura e strategia, ChatGPT e Claude. Per integrazione operativa, Gemini. Ognuno con il suo ruolo.


Quale intelligenza artificiale usare: quale strumento è giusto per te

ScenarioStrumento consigliato
Scrittura, marketing, creativitàChatGPT
Analisi di testi lunghi, report, policyClaude
Coding e programmazione avanzataClaude Sonnet 4.5
Automazioni e integrazione Google WorkspaceGemini
Trend sociali, opinioni in tempo realeGrok
Ricerca e verifica delle fontiPerplexity

Conclusione – la scelta intelligente è strategica, non tecnica

L’errore più comune che vedo è questo: pensano che “avere un’IA” significhi “saperla usare“. Ma la verità è che ogni intelligenza artificiale è uno strumento specifico: serve capire quale usare, quando e perché.

Nota di aggiornamento: Questo articolo è aggiornato a ottobre 2025. Il settore dell’intelligenza artificiale evolve rapidamente: le informazioni qui riportate riflettono lo stato attuale dei modelli e delle loro capacità.


Quale intelligenza artificiale usare

Come faccio a capire quale intelligenza artificiale usare per il mio progetto?

Parti sempre dal fine, non dallo strumento.
Chiediti: “Devo scrivere? Analizzare? Cercare dati? Automatizzare?”
Da lì, scegli di conseguenza:
– Scrittura e creatività → ChatGPT
– Analisi e documenti → Claude
– Ricerca e dati aggiornati → Perplexity
– Automazioni Google → Gemini
– Trend sociali → Grok
Le IA non sono intercambiabili: ognuna è progettata per uno scopo diverso.

Posso usare ChatGPT al posto di Google?

No, e questo è uno degli errori più comuni. ChatGPT è un modello linguistico che può anche fare ricerche web quando necessario, ma non sostituisce un motore di ricerca tradizionale. Genera risposte probabili e interpreta informazioni, non indicizza il web come Google. Se ti serve una risposta basata esclusivamente su fonti reali verificate e aggiornate con citazioni chiare, usa Perplexity. ChatGPT va bene per costruire idee e ottenere informazioni contestualizzate, non per validazione accademica o fact-checking rigoroso

Claude o ChatGPT: quale scrive meglio?

Dipende dal contesto.
ChatGPT tende a essere più creativo e fluido; Claude, invece, è più logico e coerente nei testi complessi.
Se vuoi storytelling o comunicazione, ChatGPT.
Se lavori su policy, legale o documenti lunghi, Claude.
Molti professionisti oggi usano entrambi: Claude per strutturare, ChatGPT per dare tono.

Gemini è davvero utile o solo marketing di Google?

Gemini è utile se vivi nell’ecosistema Google: Workspace, Gmail, Docs, Sheets.
Là, la sua integrazione è eccezionale.
Fuori da quel contesto, è meno flessibile rispetto a ChatGPT o Claude.
Non è solo marketing: è una questione di dove lavori. Se la tua azienda è “Google-centrica”, Gemini può risparmiarti ore.

Perplexity è gratuito e affidabile?

Perplexity ha una versione gratuita e una “Pro” con più funzioni.
La sua forza è la trasparenza: cita sempre le fonti e aggiorna i dati in tempo reale.
È ottimo per ricerche, report e fact-checking.
Ma ricordati: non scrive per te, ti aiuta a pensare meglio con dati solidi.


Le intelligenze artificiali sostituiranno davvero i lavori umani?

No, ma cambieranno il modo di lavorare.
Le IA non “rubano” il lavoro, riducono il tempo delle attività ripetitive e ampliano ciò che un umano può fare.
Chi impara a usarle bene non viene sostituito: sostituisce chi non le sa usare.

Posso fidarmi delle risposte delle AI?

Fidarti ciecamente, no.
Le AI sono strumenti probabilistici, non fonti di verità.
La regola è: usa l’IA come primo passo, non come ultima parola.
Verifica, confronta, e usa il tuo giudizio umano come filtro finale.

Quanto contano i dati e la privacy quando uso una AI?

Tantissimo. Ogni piattaforma gestisce i dati in modo diverso e le policy sono cambiate recentemente:

OpenAI: Non usa dati di clienti Business, Enterprise, Edu e API per training. Per utenti Free e Plus, le conversazioni sono conservate indefinitamente a meno che non vengano cancellate manualmente, e dal 2024 non è più possibile disabilitare la cronologia.

Anthropic: Dal settembre 2025, usa i dati di utenti Free, Pro e Max per training a meno che tu non faccia opt-out entro le scadenze indicate. Chi non fa opt-out ha i dati conservati per 5 anni. Solo account Business (Claude for Work, Education, Gov, API) sono automaticamente protetti.

Google: Integra dati dal proprio ecosistema e ha policy simili di opt-out per Gemini consumer.

Perplexity: Mantiene cronologia e fonti in modo trasparente.

Regola d’oro: Se usi versioni gratuite o Pro consumer, presumi che i tuoi dati possano essere usati per training a meno che tu non abbia esplicitamente fatto opt-out. Per protezione garantita, usa account Enterprise/Business o API. Non inserire MAI dati sensibili, riservati o proprietari in versioni consumer.

È etico usare le AI per creare contenuti o testi di lavoro?

Sì, se sei trasparente e consapevole.
L’etica non è nel codice, ma in come lo usi.
Usare l’IA per ispirarti, sintetizzare o velocizzare è legittimo.
Spacciarla per lavoro umano senza revisione o attribuzione, no.
La linea è semplice: l’IA è un alleato, non una maschera.

Come posso integrare più IA insieme senza confondermi?

1.- Parti da Perplexity per raccogliere dati reali.
2.- Passa a Claude per analizzare e strutturare.
3.- Usa ChatGPT per scrivere e rifinire.
4.- Se lavori in Google, lascia che Gemini automatizzi e impagini.
5.- E se vuoi capire cosa pensa il mercato in tempo reale, consulta Grok.
Così ogni IA fa ciò per cui è nata — e tu diventi il direttore d’orchestra, non il tecnico del suono.